Mi chiamo Stefania e sono psicologa e psicoterapeuta abilitata specializzata nel trattamento di pazienti adulti e in età evolutiva.
La mia formazione è in terapia cognitivo comportamentale. Questo approccio permette un intervento a medio/breve termine nei casi in cui la richiesta di cura riguarda il sintomo, ma se il paziente vuole intraprendere un percorso che arrivi alla radice del disagio è possibile lavorare attraverso strategie terapeutiche come EMDR, Schema Therapy e tante altre.
Per descrivere meglio le differenze tra le scelte di cura possiamo usare la metafora della casa.
Immaginiamo di vivere in una casa in cui l’allarme suona improvvisamente, senza che vengano forzate porte o finestre (ad esempio quando c’è vento), mettendoci in agitazione.
In questo contesto, l’intervento sul sintomo equivale a saper spegnere l’allarme tutte le volte che si attiva. Se invece vogliamo capire perché l’allarme suona quando non dovrebbe, cioè individuare la causa del malfunzionamento, allora verificheremo la corretta chiusura e apertura delle finestre o del portone, regoleremo l’allarme diversamente e controlleremo lo stato del suo impianto elettrico.
Possiamo disattivare l’allarme in entrambi i casi: quello che cambia è l’approccio che scegliamo.
Dal 2006 lavoro e sono in formazione continua nel campo del supporto psicologico e della risoluzione di problematiche emotive affrontate da bambini, adolescenti, adulti e genitori.
Il mio studio è uno spazio pensato per accogliere al meglio grandi e piccini, loro che sono il cuore pulsante del mio lavoro.
Mission
La mia strada
Quand'ero bambina volevo diventare una ballerina.
Qualcuno, crescendo, arriva a fare esattamente il mestiere che aveva immaginato nell’infanzia.
Altri maturano negli anni una consapevolezza diversa, qualcosa che li porta a valutare le proprie caratteristiche e abilità per approdare a un futuro che non avevano mai immaginato prima.
Ecco: io sono una di queste persone
Sin dall’infanzia ho provato il desiderio istintivo di ascoltare gli altri e di sostenerli nelle loro difficoltà. Quando ho scoperto la figura dello psicologo ho capito che poteva essere proprio quello che volevo diventare: qualcuno capace di essere utile agli altri.
In quel momento ho capito che tutù e scarpette rappresentavano una strada bellissima, ma non la mia.
Oggi il mio lavoro appaga a pieno le mie aspettative: ho il privilegio di mantenere lo sguardo su un mondo speciale come quello dei bambini e posso dedicarmi alla comprensione dei loro bisogni e delle loro difficoltà, e posso offrire agli adulti un supporto appassionato, affidabile e competente.
La Fiducia
“Credo negli esseri umani che hanno coraggio di essere umani”
Una cosa in cui nutro un’incrollabile fiducia è la capacità delle persone di essere umane – di riconoscere il proprio disagio, di fare i conti con le proprie paure e di mettercela tutta per vivere la propria vita nella massima consapevolezza.
Quando penso al futuro sogno una realtà in cui il disagio emotivo e psicologico non è più vissuto come qualcosa da nascondere o un’esperienza di cui vergognarsi.
Sogno un cambiamento culturale che renda rivolgersi allo psicologo tanto “normale” quanto andare dal medico di famiglia o da un ortopedico.
Quando rifletto sul futuro mi piace pensare che ci stiamo già lavorando, e che arriverà presto il momento in cui tutti avranno consapevolezza che la salute psicologica esiste, ed è una questione della massima importanza.
Ai miei colleghi (e a me) faccio anche un augurio speciale: quello di rafforzare la nostra identità professionale per costruire una rete di professionisti nella quale il paziente possa muoversi con fiducia e sicurezza.